Restauro Chiesa San Rocco a Melicuccà


Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva
Il recupero all’uso della Chiesa di San Rocco, finalizzato a sollevare l’edificio dalla condizione di abbandono in cui versava, è stato definito in seguito alla conoscenza della chiesa stessa, garantendone principalmente la conservazione delle valenze storiche e la valorizzazione del pregio architettonico e monumentale.

La chiesa è ubicata nel cuore del centro storico di Melicuccà, in Piazza Tocco, ed è chiusa al culto probabilmente dalla fine del XIX secolo. Presenta una pianta a navata unica, con sviluppo longitudinale rettilineo e regolare che si compie con un abside a tutto sesto, non ha copertura e si trovava in pessime condizioni di conservazione, a causa del totale abbandono in cui versa da molti anni.
Come si è anche dimostrato dalla documentazione storica rintracciata presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria e l’Archivio Storico Diocesano di Mileto, la Chiesa è abbandonata al suo destino da almeno un secolo, diventando nel tempo, un luogo inutilizzato in balia dell’ignoranza e della noncuranza.
Oggi è di fatto un rudere di cui rimane solo la muratura perimetrale, parzialmente compresa tra due edifici di recente costruzione, che comprende una superficie di circa 152 mq ( ml 7,45x 21,00), ed avente uno spessore variabile che raggiunge gli 80 cm ed una altezza che varia da 6 ai 3 metri.
All’interno della costruzione si accede da un’apertura inserita in uno splendido portale barocco.
L’interno è ritmato dalla presenza parziale di resti di lesene ed archi che si sviluppano verso il presbiterio.
La facciata di chiara matrice seicentesca, contiene gli elementi tipici dell’architettura sacra barocca: il movimento concavo e simmetrico delle pareti, il grande portale in pietra arenaria, con piedritti sormontati da trabeazione scanalata e decorata, con timpano ad arco spezzato.

Le operazioni di restauro sono state volte principalmente alla creazione delle condizioni di protezione della chiesa dall’umidità sia di risalita che alla protezione dei paramenti murari dall’ umidità provocata dalla pioggia. L’opera di sottofondo è stata ultimata con la posa in opera di pavimentazioni, in parte recuperate da quelle esistenti composte da pianelle di cotto risalenti al XIX secolo ed in parte realizzate con un pavimento in cotto.
Il restauro ha coinvolto le malte esistenti quasi interamente ammalorate attraverso interventi di scarnitura, lavaggio spazzolatura e stuccatura. Operazioni di restauro basate su queste lavorazioni sono state effettuate sia sul paramento murario sia su quello in pietrame che in mattoni.
Sono state restaurate le cornici sagomate presenti lungo la facciata della chiesa e ed alcune all’interno, previa ricostruzione grafica di quelle originarie.
L’operazione più complessa è stata effettuata sul portale lapideo della chiesa che presentava un degrado avanzato con conci in situazione di precario equilibrio, cattiva adesione e la pietra stessa consumata e interessata da una patina anche biologica sull’intera sua superficie.
Il portale è stato prima catalogato in ogni suo elemento. Da ogni pezzo è stata eliminata la polvere e pulitaattraverso tecniche proprie del Normal; sono stati inoltre imperneati attraverso perni in vetroresina al fine di posizionare in modo assiale l’intera struttura lapidea.
Le operazioni di restauro sono state ultimate con il rifacimento delle stilature e delle stuccature tra i vari conci. Le superfici lapidee sono state consolidate attraverso impregnazione di silicato di etile ed un intervento di protezione.
È stato realizzato l’impianto di illuminazione della Chiesa sia al suo interno che all’esterno, attraverso l’installazione di faretti a pavimento; sono stati posati in opera due cancelli in ferro lavorato per ripristinare l’accesso principale e realizzare un ingresso secondario lateralmente, collocato all’interno dell’arco passante, per ricostruire idealmente l’apertura che con molta probabilità portava all’altare delle Anime del Purgatorio.


Luogo Melicuccà
Anno
2010