Ponte sullo Stretto di Messina Lungomare di Cannitello


Progettazione esecutiva
Il progetto della riqualificazione del lungomare di Villa San Giovanni nasce nell’ambito del “completamento delle opere a servizio del lungomare per la qualificazione del centro urbano ed area portuale” con particolare riguardo all’area che dal porto di Villa San Giovanni conduce a Cannitello, località di particolare pregio turistico.

Tale intervento, ha l’obiettivo di completare la riqualificazione del lungomare già avviata, con sostituzione della ringhiera e dell’impianto di illuminazione.
Tra il mare e la collina, tra il costruito di Cannitello e quello di Villa S.G., tra la ferrovia e la statale 18, si erge il fianco scosceso di un promontorio incolto caratterizzato da vegetazione spontanea. Esso è rappresentazione privo di qualunque segno identitario nel quale non avvengono manifestazioni di relazioni e di scambi.

Esso si presenta in uno stato di degrado diffuso dovuto prevalentemente agli elementi materici del costruito, alle superfici pavimentate dei marciapiedi che si presentano discontinue e dissestati a causa dell’azione corrosiva dell’acqua sul calcestruzzo e all’azione invasiva delle radici degli alberi presenti.
Ad esso si aggiunge anche la presenza delle barriere architettoniche che ostacolano nel complesso la fruibilità del luogo. Stesso tipo di degrado si riscontra anche sulle superfici carrabili dove le precipitazioni atmosferiche e mareggiate, unite alla mancanza di manutenzione generale, rendono sconnesso lo strato superficiale.

Infine, lo stato di degrado dell’arredo urbano esistente, ormai vecchio e obsoleto, non favorisce la sosta e quindi influisce negativamente sulla capacità attrattiva della stessa area.
Recentemente l’area di Cannitello è stata oggetto di operazioni di riqualificazione diffusa che l’Amministrazione comunale ha avviato attraverso un progetto da realizzare in tre stralci funzionali e del quale è stato completato soltanto il primo.
Dall’analisi del contesto e delle problematiche emerse, sono stati individuate un serie di azioni progettuali assunte come linee guida della soluzione progettuale.
Il raggiungimento degli obiettivi passa necessariamente attraverso un’attenta riqualificazione dell’intera area. È necessario definire gli interventi strategici capaci di promuovere lo sviluppo di funzioni di interesse territoriale decisive per la rigenerazione della fascia costiera.

Gli obiettivi di progetto tengono conto di un duplice aspetto. Da una parte essi rappresentano la risposta alle esigenze di riqualificazione del luogo scaturite dall’indagine conoscitiva e dall’altra tengono conto della programmazione e degli interventi che l’Amministrazione ha già avviato.
Possono essere così riassunti:
- ricucire il tessuto urbano con la linea di costa
- rafforzare il rapporto tra il mare e la città, incidendo sulla valorizzazione turistica ed economica;
- riqualificare il centro urbano e l’area portuale eliminando e minimizzando lo stato di pericolosità e degrado esistente;
- migliorare la qualità del sistema ambientale naturale;
- migliorare l’accessibilità pedonale alla fascia costiera;
- migliorare la fruibilità di tutta la fascia costiera.

Le scelte progettuali operano sulla base di un’attenta lettura dei luoghi, della loro intrinseca natura, per innescare un meccanismo che ne manifesti le potenzialità. La soluzione progettuale proposta è stata infatti sviluppata in considerazione delle esigenze territoriali ed ambientali legate alla funzionalità della strada costiera che attualmente si presenta come una netta cesura tipicamente infrastrutturale tra la passeggiata a mare e il tessuto urbano.
Necessità prioritarie sono la tutela, la valorizzazione e la riqualificazione del patrimonio storico ambientale e la “ricostruzione” del sistema costiero come scelta fondamentale per il potenziamento dell’identità locale e il rilancio di uno sviluppo locale sostenibile e qualificato.
Il progetto si pone come possibile risposta su un triplice piano scalare: quello geografico/paesaggistico, quello urbano e quello culturale.
Il primo tende ad inserire il lungomare di Villa San Giovanni nel sistema complessivo della linea di costa come elemento organico di un paesaggio da rileggere e reinterpretare, garantendo la continuità del sistema identitario con la ricostruzione del tessuto connettivo e fruitivo che rimodella gli spazi, i percorsi e i margini che si snodano lungo tutto il fronte mare.

Il secondo parte dalla necessità di ritrovare un rapporto organico tra la linea di costa e la struttura urbana, creando una serie di rapporti visivi e funzionali tra costa e specchio acqueo antistante e fra parti della cittadina che appaiono discontinui e frammentati.
Il terzo, trasforma l’occasione della passeggiata nel verde in un arricchimento culturale attraverso la realizzazione di un vero e proprio “museo a cielo aperto”.
Il progetto cerca continuamente un equilibrio tra recupero delle memoria storica legata al sistema delle filande e necessità di trasformazione del territorio in relazione alle nuove esigenze, secondo un principio generale di sostenibilità ambientale sottolineata dalla piantumazione del gelso (tradizione della coltivazione del gelso e dell’allevamento del baco).

Il sistema del verde, inoltre si propone come raccordo tra il tessuto insediativo e i differenti livelli di percorsi pedonali, che nascono dall’esigenza di mitigare l’impatto visivo dovuto alla realizzazione della nuova galleria artificiale del progetto in variante del tracciato ferroviario.
Insieme al sistema a macchia, il progetto lineare del verde caratterizza gran parte dell’immagine del lungomare, integrando e razionalizzando quello esistente ed inserendo nuovi segni. In particolare, il rapporto tra i diversi livelli dei percorsi pedonali e il lungomare viene garantito dal “Parco Caracciolo”, pensato come filtro tra le diverse quote altimetriche e come continuità materiale e visiva dell’intero progetto.
I percorsi pedonali costituiscono la trama portante di tutto l’intervento. Progettati come elementi basati su un uso degli spazi pubblici più a misura dei cittadini, essi innervano tutto il nuovo disegno mettendo in relazione la città con il mare.

Da una parte essi eliminano il dislivello esistente uniformando la pavimentazione, dall’altra ampliano la superficie pedonale mediante la realizzazione di un aggetto che si proietta verso la spiaggia e che in alcuni punti si ripiega su se stesso fino a comporre delle vere e proprie sedute, poi, si frammentano con una serie di piazze e slarghi che fungono da punti panoramici.
Il tratto interessato dall’intervento ha una lunghezza di circa 2500 metri ed origina in corrispondenza dello sbarco delle navi della società “Caronte & Tourist” e termina in prossimità della via “Vico Vittoria”, dopo la rotatoria esistente.
L’adeguamento stradale non prevede modifiche sostanziali rispetto allo stato di fatto, invece si interviene sulla suddetta rotatoria ridefinendo l’isola centrale ed allargando la corona giratoria, in modo da garantire ai mezzi pesanti l’opportuna inscrizione.

Gli interventi sono stati pensati in una logica di compatibilità ambientale mantenendo i sistemi naturali esistenti: la sabbia, gli scogli, le piante autoctone. Da qui anche la scelta di utilizzare materiali compatibili naturali come la pietra, la terra battuta e la terra stabilizzata.