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Centro Polifunzionale a Servizio della Città Porto sul Waterfront di Gioia Tauro
Progettazione Definitiva
Il lotto su cui sorgerà il Polifunzionale è prospiciente al lungomare ed è servito da un sistema di strade e di accessi abbastanza efficace sia lungo la linea di costa che dalla città alta. Sia a Nord lungo il torrente Budello, al centro mediante la via storica Vittorio Emanuele, che a Sud con la strada lungo il fosso “Maestro”, il polifunzionale è servito da un sistema di strade a spina che intercettano il Lungomare cittadino. L’edificio concepito intende riproporre il senso della presenza dell’istituzione, dello spazio pubblico e collettivo. La sistemazione esterna è stata pensata con tutto il complesso architettonico a partire dall’idea di mantenere il più possibile alcune caratteristiche naturali del luogo.
L’ambito geografico in cui s’inserisce il centro polifunzionale è quello della Piana e del Golfo di Gioia Tauro con gli estremi naturali del monte Sant’Elia, monte Poro e lo scenario tecnologico portuale, posto al centro. Questo costituisce il riferimento scalare dal punto di vista paesaggistico, insieme al riferimento quantitativo‐funzionale della struttura di servizio. Essa può divenire, infatti, spazio comune della città del porto, centro di promozione e di attrazione per azioni culturali territoriali. In questo senso essa si può porre come servizio di diretta pertinenza della grande infrastruttura portuale. L’immagine architettonica mira all’inserimento di nuovi punti di riferimento fisici e architettonici, capacidi ridare identità e riconoscibilità al luogo.Tutto il sistema del soffitto della sala centrale, infatti, pensato come superficie continua che dalla parete verticale dell’atrio si dispone in orizzontale sulla galleria, è costituito da un piano pittorico, appositamente creato dall’artista Patrizio Raso, sul tema del mare. L’idea è quella di proporre tutto l’interno del teatro attraverso la metafora di un fondale marino in cui i colori del mare, dei coralli e dell’habitat marino più complessivo, danno l’immagine identitaria di uno spazio scenografico (il teatro nel teatro), sulla scia della ‘memoria’ dei teatri storici che individuavano nel soffitto e nelle quinte laterali, compreso lo scenafronte, la simulazione della scena urbana o della natura.
La proposta prevede:
‐ struttura cineteatrale di media dimensione con aumento dei posti a sedere: da un numero di 400, si è passati a un n. di 500 posti;
‐ inserimento di un servizio bar‐caffetteria (coffeehouse), capace di utilizzare la piazza aperta al primo piano
(servizi all’aperto per l’estate etc.) insieme ad un possibile uso degli spazi coperti al piano terra;
‐ spazio connettivo coperto, ovvero piazza coperta e chiusa;
‐ ampliamento e potenziamento della piazza di copertura al primo piano;
‐ Inserimento di un piano seminterrato da adibire a volumi tecnici e posti parcheggio;
‐ posti parcheggio del seminterrato riservato al personale artistico, alle autorità e a soggetti deboli (disabili e donne incinte);
‐ spazi verdi esterni.
La struttura portante in acciaio diventa determinante sotto i diversi aspetti che possono caratterizzare un sistema innovativo. Essa infatti contiene tutti gli elementi qualitativi legati sia all’immagine che alle prestazioni proprie dell’acciaio. In primo luogo essa consente un sistema di prefabbricazione utile sotto il profilo della velocizzazione del cantiere, quindi della garanzia dei tempi di esecuzione, insieme alla possibilità di coordinare tutta la componentistica secondaria più innovativa: tamponamenti solai, tramezzature. Questo all’interno di una maggiore flessibilità di rapportarsi a soluzioni formali ed architettoniche, legate alle maggiori luci e ai minori spessori degli elementi spaziali e puntuali.
L’ atrio del cineteatro assume la funzione di vera e propria piazza coperta adatta a spazio espositivo. L’assoluta trasparenza dal mare verso la città stabilisce una compenetrazione spaziale.
Anno 2012
Importo Progetto Euro 3.633.840,00