Sviluppo Waterfront della Città di Gioia Tauro


Progettazione Definitiva
L’area interessata dal Programma di Interventi per lo Sviluppo Urbano, ricade nella fascia costiera della città di Gioia Tauro, individuando un comparto di valenza strategica per lo sviluppo turistico, di riqualificazione del tessuto e il miglioramento delle attrezzature collettive per la città. Il sistema del fronte a mare ha diverse specificità ambientali e storiche. Infatti, l’area nord – dal Budello alla via Giovanni XXIII - si presenta caratterizzata da una cortina edilizia consolidata e storica per la presenza dei borghi marinai; mentre la parte a sud, oggetto dell’intervento, - dalla via Giovanni XXIII al Petrace – si presenta con caratteri disomogenei in parte dovuti alla presenza di un tessuto misto (residenziale e produttivo) ed ai molti vuoti urbani che determinano un paesaggio instabile. Il sistema naturalistico ambientale dell’area costiera è morfologicamente caratterizzato da un sistema dunale originariamente molto ampio che tuttavia oggi, a causa dell’azione antropica, risulta fortemente diminuito. Il progetto considera elemento primario di ri-composizione quello del sistema del verde, degli elementi vegetazionali che s ono usati come materia di riconnessione e filtro tra il sistema urbano e quello marino.

Nel progetto si distinguono tre fasce che articolano il waterfront parallelamente alla linea di costa:
-Il sistema dunale costiero e la linea verde di costa: la presenza, seppur limitata, di questo ambito naturalistico direziona la scelta progettuale a favore del mantenimento e del potenziamento di tale sistema favorendo il rallentamento di azioni erosive del litorale (come indicato dalla normativa PAI per l’area e dalla carta dei vincoli del PSC). In questo senso le azioni progettuali saranno rivolte alla rinaturalizzazione ed al potenziamento del sistema dunale esistente con l’innesto di basse viminate e/o fascine interrate, con piantagione di specie vegetali psammofile e alo-nitrofile autoctone, piante annuali che prediligono i suoli sabbiosi ricchi di materiale organico spiaggiato dalle onde, favorendone, eventualmente nella fase di impianto, l’attecchimento con l’apporto di opportune sostanze nutritive. Esempi di vegetazione dunale scelta sono: l’Ammophila arenaria; la Gramigna delle spiagge (Agropyron junceum); il Ravastrello (Cakile maritima); l’Erba medica marina (Medicago marina).
L’area di intervento si presenta già fortemente infrastrutturata, comprendendo la rete di viabilità e le reti di approvvigionamento idrico ed elettrico. Sono stati individuati due sistemi principali: il sistema della mobilità integrata e il sistema degli impianti. L’individuazione ad hoc di un sistema di mobilità integrata risponde alla emergente domanda di razionalizzazione e integrazione delle modalità trasportistiche con un approccio complessivo e sistematico al tema della mobilità (pubblica e privata). Si prevede la creazione di cinque sacche di parcheggi: la prima in corrispondenza della nuova piazza di testata (da realizzarsi con altro intervento) tra via Giovanni XXIII e via Metauro; la seconda in corrispondenza delle aree chioschi; la terza area prevista in corrispondenza dell’incrocio con via Don Luigi Sturzo - la piazza parcheggio coperto (da realizzarsi con altro intervento); la quarta ex novo in corrispondenza del terminale sud del parco con l’incremento degli stalli di parcheggio; infine, la quinta area sul Fosso Mastro ridisegnata permettendo l’ingresso carrabile alle numerose proprietà private confinanti.

La seconda fascia vegetazionale è situata a cavallo tra il lungomare esistente e le aree di progetto sul lato interno della viabilità carrabile. Essa si conforma in due tipologie di vegetazione: la punteggiatura delle palme esistenti sui due lati della strada e l’innesto di un sistema vegetazionale arbustivo di tipo basso che completa e potenzia le vasche verdi presenti. La sistemazione di un verde di tipo arbustivo è concentrata, inoltre, ai bordi della pista ciclabile al fine di instaurare un filtro antiinquinamento rispetto alla carrabilità. In tal modo il filtro della vegetazione bassa, pur garantendo una continuità visiva dell’insieme costituirà un miglioramento per le condizioni ambientali dei pedoni e dei ciclisti. Lo stesso tracciato della pista ciclabile diventa nel progetto un elemento estetico- compositivo di diversificazione funzionale delle aree - le aree dei chioschi, il parco urbano, la passeggiata a mare – attraverso la stessa modellazione del terreno irregolare e sistemato a prato. Lungo le direttrici di verde modellato verranno impiantate le specie autoctone arbustive della macchia mediterranea e molto presenti nell’area di Gioia Tauro.

Il progetto non può trascurare lo studio e la realizzazione di una opportuna rete di percorsi pedonali in grado di collegare la battigia con i lidi e con le aree urbanizzate retrostanti, con tipologie capaci di limitare il calpestio, la sosta ed il gioco nelle aree rinaturalizzate del parco e del sistema dunale. Per questo motivo, pur mantenendo inalterato il sistema di viabilità principale del lungomare in direzione nord sud, quale importante traccia dell’insediamento urbano sul tratto di costa, non intaccando quindi le passeggiate che corrono parallele alla strada, sono stati previsti numerosi attraversamenti lineari in modo tale da configurare una nuova “maglia stradale” per i pedoni con interasse di circa 50m. Stabilire un disegno preciso degli attraversamenti pedonali, da realizzarsi mediante dei percorsi rialzati rispetto la quota di carrabilità, favorisce sia un maggiore controllo dei flussi di attraversamento migliorando l’incolumità del pedone, sia il rallentamento delle autovetture nel tratto interessato. Gli attraversamenti sono stati pensati in coerenza e rispetto delle norme elative alle barriere architettoniche con larghezza superiore al 1,20 m e rampe di salita e discesa inferiori all’8%.
La piazza è articolata da due momenti spaziali, la Casa dell’acqua, un piccolo volume lapideo scolpito dalla presenza dell’acqua mineralizzata e lo scavo che ospita l’Aiuola monumentale segnata dalla presenza di ulivi autoctoni. In corrispondenza dell’ingresso segnato dal piccolo volume cambia il trattamento materico del suolo e lo stesso ambito spaziale in cui ricompare la pista ciclabile a diversificare le aree di sosta. In questa “zona d’ombra” sono previste aree di incontro pavimentate sul lato strada ed aree invece per il relax sul lato a monte.

L’illuminazione del parco è stata pensata in maniera omogenea con sistema a LED che corre lungo il limite a monte in elementi puntuali alti. Sulla pista ciclabile sono posizionati i catarifrangenti, elementi puntuali a raso che favoriscono così la visibilità anche nelle ore notturne.

Questi due sistemi di illuminazione si integrano con quello già esistente in prossimità della strada carrabile principale, garantendo perciò una completa illuminazione artificiale di tutto il progetto.I percorsi di attraversamento, che intersecano anche la pista ciclabile, sono le direttrici geometriche che governano la diversità degli spazi del parco, anche qui la pavimentazione, per garantire un’omogeneità materica con ciò che è stato già realizzato precedentemente, è in materiale cementizio a lastre irregolari con spessore e resistenza adatta a sopportare il carico automobilistico, esse sono inoltre leggermente rialzate, in alcuni attraversamenti, rispetto la quota della strada.
Gli impianti di raccolta delle acque meteoriche saranno disposti a partire dallo stato di fatto che convoglia le acque lateralmente alla sezione stradale.

Nella testata nord viene realizzata una nuova piazza pedonale, in cui inizia la pista ciclabile. In questo punto è prevista, in accordo con il nuovo arredo urbano, anche un’area di parcheggio attrezzato per le biciclette. Il limite della piazza rispetto l’arenile viene disegnato attraverso una lunga seduta che termina con una rampa di discesa verso i lidi. Rispetto all’impiego, nel tratto già esistente del lungomare, di betonelle, il progetto prevede l’utilizzo di una pavimentazione a base cementizia disegnate in lastre a ricorsi interrotti di nuova generazione, con ricorsi anch’essi cementizi ma di diversa colorazione.


Anno 2012
Importo Progetto Euro 1.638.000,00