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Ponte sullo Stretto di Messina Struttura CEDIR
Progettazione definitiva
Centro di Monitoraggio
premessa dell’Architetto-Progettista Daniel Libeskind
L’edificio del Centro di Monitoraggio è collocato in una struttura curvilinea che incornicia e sottolinea la nuova Piazza del Mediterraneo.
La sua forma curvilinea lo inserisce nel disegno generale di masterplan quale edificio principale di questo nuovo centro, ricco di attività e immerso nel verde, un intervento ecologico, ecocompatibile, policentrico, facilmente accessibile da tutti.
Il Centro di Monitoraggio è distribuito su 3 livelli, mentre al di sopra è previsto un quarto piano esterno e non riscaldato per il posizionamento degli impianti e una terrazza panoramica con vista diretta sul ponte dello stretto.
Tale terrazza panoramica ha la scopo di permettere la visibilità del ponte sia agli addetti ai lavori che ad eventuali visitatori, che in un percorso completamente autonomo e in sicurezza, potranno accedere a questo spettacoloso panorama.
La distribuzione dell’edificio prevede le sale deposito e archivio collocate al centro e gli uffici allineati lungo il perimetro della costruzione per avere la maggiore superficie utile possibile per dotare i locali di luce e ventilazione naturale.
La struttura è in pareti, colonne e solette di cemento armato, con una copertura in acciaio strutturale.
Le pareti esterne inclinate sono sostenute da elementi strutturali in metallo.
Le facciate sono tamponate con pannelli alleggeriti in acciaio, mentre la copertura si compone di un deck in acciaio.
Le finestre a nastro, a seconda dell’orientamento delle facciate, sono posizionate all’interno o all’esterno del perimetro dell’edificio.
Il Centro di Monitoraggio diventa il punto di riferimento per la Piazza del Mediterraneo, facilmente identificabile, con il suo ingresso frontale che ne mostra l’importanza e la riconoscibilità quale struttura che garantisce il funzionamento e la gestione tecnica del Ponte sullo Stretto, cioè dell’opera pubblica più importante dell’Italia contemporanea.
L’habitat ufficio assume un’immagine dinamica e snella, la pianta curvilinea offre la possibilità di creare spazi con varie profondità di piano, atte ad accogliere numerose tipologie di ambiente lavorativo, tra cui quella che più si addice alle singole esigenze (ufficio chiuso singolo o ufficio con più postazioni, sale meeting di diverse metrature).
L’ambiente ufficio è studiato in modo da essere adatto a cambiamenti organizzativi futuri tramite l’utilizzo di controsoffitti complanari e pavimenti sopraelevati che permettono una rapida modifica della pianificazione interna.
E’ stato previsto un sistema di facciata in pannelli modulari di acciaio con serramenti a doppia vetrocamera selettiva, integrato con elementi frangisole posti all’esterno, è stato utilizzato un modulo costante di serramento per ridurre al minimo la produzione di pezzi speciali.
La facciata prefabbricata ventilata garantisce un’elevata inerzia termica e un consumo energetico dell’edificio contenuto ed allineato con le più recenti richieste e standard di risparmio energetico.
La facciata del Centro direzionale è pensata in lastre di acciaio inox corrugato. L’acciaio è uno dei materiali più riciclabili al mondo (riciclabile al 100%).
La copertura metallica in acciaio può riflettere fino al 70% dell'energia del sole, il che minimizza il calore trasferito all'interno dell'edificio. Numerosi studi hanno indicato che le coperture metalliche possono sensibilmente ridurre il carico termico rispetto ad altri materiali alternativi di copertura.
Resistenza alle intemperie e all’ossidazione
Le coperture metalliche diminuiscono la probabilità di danni dagli effetti del maltempo, vento, pioggia, grandine, neve e ghiaccio, specialmente nel caso dell’acciaio inox.
Arcade
La piazza denominata "del Mediterraneo" è contornata, lungo il perimetro sul lato Nord, Est ed Ovest, dall' "Arcade Panoramica" uno spazio ombreggiato, coperto da una pensilina sorretta da colonne che fa da filtro alle molteplici attività del complesso di opere previste a corredo della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. In particolare, si tratta di una struttura facente parte dell’intero sistema logistico ricettivo a sevizio della piazza di pertinenza del CEDIR.
La struttura in oggetto si compone di una copertura di forma fortemente irregolare avente una altezza variabile da un minimo di 4.8 m ad un massimo di 16.50 m. Il piano di calpestio, che coincide con il piano di posa delle colonne portanti, è posizionato a quota 100,00 metri s.l.m.
La ARCADE si presenta come una struttura nastriforme di forma irregolare sviluppata in lunghezza. L'opera ha inizio in corrispondenza del corpo di fabbrica 4, oltrepassa la galleria che accoglie l'asse 1-2, sovrasta in minima parte il corpo di fabbrica 5, costeggia quest'ultimo fabbricato e termina sul corpo di fabbrica 6. Per ragioni di tipo strutturale si è ritenuto opportuno dividere la struttura portante dell'ARCADE in 3 distinte sottostrutture. In particolare la porzione che grava sul corpo di fabbrica 4 è stata modellata congiuntamente a quest'ultimo ed è stato creato un giunto tecnico tale da garantire una indipendenza del comportamento strutturale tra le diversi parti.
Il Ring
Il cuore del progetto è costituito da una grande forma rotonda, un enorme anello sospeso che la rende visibile da lontano e che permette molteplici viste del ponte sia durante la sua costruzione che una volta completato.
Il Ring è ideato come il punto di arrivo e di partenza del nuovo Ponte sullo Stretto di Messina dal lato della Regione Calabria. Il suo profilo altimetrico, la sua disposizione planimetrica, il suo centro funzionale si relazionano direttamente con il Ponte, il Centro di Monitoraggio, i parcheggi per il traffico regionale e locale e la Piazza pubblica.
Il Ring, ovvero l’opera d’arte discussa in questa sede, è sostanzialmente costituita da un anello ottenuto tagliando un cilindro cavo a generatrice inclinata con due piani equidistanti tra loro di circa due metri. Quest’anello è poi sostenuto da diversi piedritti, variamente inclinati, che hanno la caratteristica geometrica di congiungere il piano medio dell’anello con la traccia descritta a terra dal cilindro prima menzionato. Essendo tale cilindro con generatrici inclinati ne consegue che tutti i piedritti sono parimenti inclinati tutti nella stessa direzione.
L’espressione architettonica, che si caratterizza per delimitare il volume di un cilindro con generatrice inclinata, impone un ingente sacrificio agli elementi strutturali verticali che si predispongono con inclinazioni inusuali e spesso opposte a quelle che ne favorirebbero le capacità resistenti.
Per valutare le capacità statiche dell’opera si è ritenuto opportuno predisporre un modello di calcolo relativamente accurato che fosse capace di cogliere quegli aspetti di dettaglio che si rivelano come peculiari per le forme geometriche saminate.