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Strada Bovalino-Bagnara
Progettazione Definitiva
La strada a grande comunicazione denominata Bovalino-Bagnara sarà l’arteria trasversale della Regione Calabria fra l’A3 Salerno-Reggio Calabria e la SS.106. L’infrastruttura è costituita da 5 lotti funzionali, comprende tratti in nuova costruzione e tratti in ammodernamento della ex SS.112 con parziali varianti (lotti D-E), laddove è stato necessario bypassare alcuni centri urbani attraversati dalla vecchia statale. Un’opera di circa 39 Km con 8 svincoli, 4 innesti, 23 viadotti, 3 gallerie naturali ed anche 11 gallerie artificiali.
Il raggrumento, tra i propri lavori eseguiti, individua nell’opera esposta criteri tecnici ed economici che meglio possono rispondere all’esigenze della committenza , mettendo in luce competenze tecnologiche, ambientali e procedurali. Il progetto è composto da cinque macrolotti, benchè già i requisiti economici del solo lotto “A” soddisfano gli importi del Capo 5, lettera b.
La Bagnara – Bovalino ha come obiettivo quello di collegare i centri preaspromontani tirrenici e pianigiani e che sono penalizzati nello sviluppo economico e sociale.
Il lotto “A” rappresenta la parte iniziale del tracciato lato “Bagnara”: è lungo complessivamente Km 11+794 partendo dall’A3 Salerno-Reggio Calabria fino allo svincolo di Sitizano (escluso).In questo lotto sono previste alcune delle più importanti opere d’arte dell’infrastruttura, 14 viadotti lunghi complessivamente 4.215 metri: spicca fra tutti uno splendido viadotto in c.a. strallato, record in Italia e certamente ai primi posti in Europa.
Costituisce lo stralcio funzionale più lungo dell’intero tracciato, si origina in corrispondenza dello svincolo iniziale dell’infrastruttura, denominato Bagnara/S.Elia, e, termina nello svincolo di Sitizano (escluso), nel territorio comunale di Cosoleto, dopo aver attraversato i territori di Seminara, Melicuccà, San Procopio, Sinopoli Vecchio (isola amministrativa del comune di Sinopoli). L’origine del tracciato è dunque posizionata nel comune di Seminara, ma di fatto si trova a poche decine di metri dal territorio di Bagnara Calabra, centro da cui trae origine il nome di una delle due estremità della strada, che si candida alla naturale sostituzione della ex SS.112 che collega appunto questo comune con quello di Bovalino.
Lo svincolo iniziale è praticamente direttamente collegato all’attuale svincolo di S.Elia/Melicuccà della A3 Salerno-Reggio Calabria, così come anche al costruendo svincolo previsto nell’ammodernamento della stessa autostrada alle norme CNR/80.
Lo stesso svincolo, oltre che innestarsi direttamente all’autostrada in fase di ammodernamento, si collega verso nord all’abitato di Seminara e verso sud, all’originario (ora dismesso) svincolo di Bagnara e al realizzando svincolo di S.Eufemia D’Aspromonte/Bagnara, ubicato circa 700 metri più a nord dell’esistente. Intorno al Km 5 della Bagnara-Bovalino, è ubicato il primo degli svincoli intermedi, quello di Melicuccà, che permette di raggiungere la zona “Piani della Corona”, la zona archeologica di S.Elia Speleota, gli abitati di Melicuccà, S.Anna di Melicuccà e Seminara, potendosi poi comunque allacciare alla viabilità provinciale e locale che conduce al settore Ovest della Piana di Gioia Tauro.
Il tratto in progetto termina come detto, con lo svincolo di Sitizano frazione di Cosoleto, che dal punto di vista contabile è escluso da questo lotto (facente parte del “B”). Si noti che in tutti questi svincoli, sono sempre garantiti fluidi innesti con la viabilità esistente, in particolare con la SS.112 che dalla Bagnara-Bovalino deve essere sostituita.
L’opera è inserita nell’Accordo di Programma Quadro, stipulato fra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Calabria.
Prevede :
- la realizzazione di una rete di trasporto stradale legata allo sviluppo sostenibile;
- l’aumento della sicurezza e riduzione dell’incidentalità;
- il recupero, dal punto di vista funzionale, della rete stradale regionale esistente al fine di avvicinare i centri abitati di montagna ai poli costieri.
Studio dell’inserimento ambientale: La ricerca delle unità ambientali che costituiscono l’identità del territorio, privilegiando i caratteri che esse esprimono, non ha scopi esclusivamente descrittivi ed interpretativi, ma punta anche all’individuazione di ambiti che possono essere interessati da regole, linee di azione, atti di gestione, idonei e rispondenti alle peculiarità che ne hanno reso possibile il riconoscimento. Per questi motivi sono state individuate sul territorio di interesse aree a valore paesaggistico, naturalistico e geologico molto elevate entro le quali sono presenti quasi tutte le caratteristiche ambientali: percettiva, naturale,geologico e culturale. Relativamente all’ecosistema agricolo la distribuzione sul territorio oggetto dell’intervento evidenzia che nella fascia tirrenica è presente l’ulivo (Olea europaea) che comprende una vasta area, fino a lambire il piano del castagno e del leccio, a quote di 500 – 600 m, nei Comuni di Scido, S.Cristina d'Aspromonte, Varapodio, S.Giorgio Morgeto e Giffone. Nelle zone più pianeggianti esso si trova spesso consociato con agrumi fungendo, in alcuni casi, anche da protettore climatico tenuto conto della sensibilità di questi ultimi alle basse temperature. Esaminando l'ecosistema forestale troviamo la dominanza del leccio e della quercia castagnara.
La finalità dello studio condotto è la verifica della compatibilità ambientale del tracciato ed eseguita secondo due fasi distinte e successive: nella prima si è proceduto alla identificazione delle sensibilità del territorio in relazione ai diversi aspetti che compongono l’ambiente sulla base delle conoscenze acquisite e alla determinazione dei livelli di correlazione esistenti tra azioni di progetto e comparti ambientali coinvolti. Nella seconda, si è sviluppata la modellizzazione volta alla determinazione degli impatti puntuali e alla valutazione della compatibilità opera/ambiente, sia globale sia puntuale, secondo i due scenari temporali di cantiere e di esercizio.
Il procedimento valutativo si articola in più operazioni consequenziali. La prima consiste nell’individuazione, per ogni categoria in cui è suddivisibile l’ambiente, del grado di sensibilità delle varie aree e delle modifiche dell’attuale assetto del territorio.
A tal fine, le diverse aree identificate sono state raggruppate in classi di sensibilità omogenee e congruenti per ciascuna categoria; conseguentemente, il numero delle tipologie di sensibilità varia a seconda dei parametri e delle concrete possibilità di analisi che le discipline coinvolte, per ciascun settore, consentono di utilizzare.
In conseguenza di quanto emerso dallo studio effettuato è ragionevole ritenere, alla luce delle ipotesi fatte e dei dati a disposizione, che la pressione esercitata dall’intervento sul comparto ambientale aria sia sostenibile.
Ambiente idrico: la possibilità che fluidi idroinquinanti vengano diffusi sulla superficie stradale, a causa di incidenti di vario tipo, richiede l’esecuzione di particolari misure di mitigazione, che si individuano nella realizzazione di:
- opere capaci di raccogliere e convogliare (canalette impermeabilizzate) in vasche di contenimento dotate di saracinesche, in corrispondenza delle acque di superficie, e in tutte le situazioni di sensibilità idrogeologica;
Inoltre si sottolinea che gran parte del tracciato si svolge in rilevato, il che consente di ridurre notevolmente eventuali problemi legati a esondazioni o allagamenti. I tratti in trincea saranno adeguatamente difesi da questa eventualità.
Vegetazione, flora e fauna: tutte le scarpate vengono inerbite con il materiale di scotico accumulato in precedenza sui bordi dello scavo. La scelta della vegetazione ricade prevalentemente su quella autoctona, il che consente sia di assicurare una perfetta integrazione della strada con il contesto, sia di contenere i costi di realizzazione e manutenzione del progetto nella sua globalità. Sono stati inoltre previsti accorgimenti tecnici specifici in modo da ridurre gli impatti critici sugli habitat naturali, quali la realizzazione di sottopassi specificatamente progettati per la fauna, che per essere efficaci dovranno essere accompagnati da deflettori posti agli imbocchi in grado di indirizzare opportunamente gli animali.
Opere di mitigazione ambientale: rinverdimento delle scarpare con terramesh verde + geogriglia.
Idrosemina con composizione idonea alla zona di intervento. Il seme, l`acqua, il fertilizzante e la pacciamatura vengono mescolate e applicate direttamente sul terreno. L'inerbimento conseguente è perciò rapido ed efficace.
Il lotto “C” rappresenta la parte centrale del tracciato: è lungo complessivamente Km 8+074, dallo svincolo di S.Cristina D’Aspromonte (incluso) a quello di Platì II (escluso).In questo lotto sono previste alcune delle più importanti opere d’arte dell’infrastruttura, fra cui 3 viadotti e il grande traforo dello Zillastro, galleria a doppia canna lunga in totale circa 2 x 6.000 metri.
Il lotto “D” si dipartirà quindi dallo svincolo di Platì per terminare allo svincolo di Natile Nuovo. Il lotto “E” infine, completamente in ammodernamento, sarà lungo Km 13+500 circa, e sarà costituito da numerosi tratti di adeguamento a norma della viabilità esistente, con l’eccezione di alcuni stralci in variante, fra cui quello importante per bypassare l’abitato di Natile Nuovo.
La progettazione di questo intervento è distinta in due fondamentali classi di intervento:
a) Tratto in variante, Circonvallazione Platì, di lunghezza pari a circa 950 m;
b) Tratto in ammodernamento, dall’innesto sulla SS.112 allo svincolo di Natile Nuovo (inizio lotto E).
a) Tratto in variante
Lungo circa 950 metri, parte del tracciato in variante per by-passare l’abitato di Platì al fine di ovviare al problema di traffico e di sicurezza che sussiste fino ad oggi poiché l’attuale ex SS112, unica arteria principale per il trasporto dell’entroterra sul versante Ionico, è parte integrante della circolazione viaria interna del sopraccitato centro.
Questo paragrafo si occupa della descrizione degli svincoli del relativo lotto, dal punto di vista geometrico/funzionale e della descrizione delle principali opere d’arte (svincolo di S.Elia -Melicuccà, San Procopio, Sinopoli Vecchio, Sitizano)che sono state necessarie per realizzarli. Si è optato per la tecnologia costruttiva del prefabbricato, mediante l’assemblaggio in opera di conci precompressi a sezione variabile ottendendo così luci elevate (anche 120 metri). Il viadotto strallato Lizzati è tra queste l’opera più rilevante.
Sarà realizzato con un impalcato a trave continua di lunghezza pari a 182.6 m sostenuto da 22 stralli (11 per ciascun lato della carreggiata). Il manufatto corrisponde ad un impalcato di oltre 365 m simmetrico, certamente il più lungo d’Italia ed ai primi posti in Europa relativamente ai ponti in Cls. La sua posizione nel tracciato è peraltro visibile da decine di chilometri di distanza, comunque da tutta la Piana di Gioia Tauro, anche grazie alla particolare illuminazione artistica che è stata appositamente prevista. La parte di impalcato che attraversa l’antenna (circa 35 metri), non potendo essere sostenuto dagli stralli, in quanto limiterebbero l’ingombro dei mezzi di locomozione, è sostenuto da appoggi in gomma disposti all’intradosso impalcato. La tecnologia permette la realizzazione di una struttura monolitica dell’impalcato attraverso la costruzione e solidarizzazione di elementi prefabbricati lunghi 6.5 m costituiti da cassoni tricellulari.
Leggibilità e completezza della rapresentazione: Procedure e metodologie adottate per la produzione dei modelli stereoscopici digitali del terreno, delle ortofotocarte, della stereorestituzione aerofotogrammetrica digitale e dei rilievo topografici finalizzati alla esecuzione della progettazione. L’attività preliminare alla esecuzione della base informatica numerica, a sostegno della progettazione, trae origine da una aeroripresa a colore a scala fotogrammetrica 1:6500- 7500. L’aeroripresa è stata trasferita su supporto digitale, dopo opportuna scansione. Attraverso questa scansione e previa esecuzione dei punti fotografici di appoggio, è stato eseguita l’aerotriangolazione, la generazione dei modelli stereoscopici del terreno, la generazione del DTM, le ortofotocarte, e la stereorestituzione digitale.
LUNGHEZZA TOTALE DEL TRACCIATO
TRATTI IN TRINCEA,RILEVATI E MISTI
VIADOTTI n. 23
GALLERIA LUBRICHI
GALLERIA S.CRISTINA
GALLERIA PLATÌ
TRAFORO DELLO ZILLASTRO
GALLERIE A DOPPIA CANNA
Il lotto “E” è lungo Km 13+500 circa ed è costituito da numerosi tratti di adeguamento a norma della viabilità esistente e da due stralci funzionali denominati rispettivamente:
a) Circonvallazione Natile, di lunghezza km 1+744,22;
b) Seconda variante, di lunghezza pari a Km 0+970,57.
a) I stralcio – Circonvallazione di Natile
Lungo 1.744,22 metri, è un tracciato completamente in variante per by-passare, senza escludere, l’abitato di Natile al fine di ovviare al problema di traffico e di sicurezza che sussiste fino ad oggi poiché l’attuale exSS112dir, unica ma momentanea arteria principale per il trasporto su gomma dell’entroterra sul versante Ionico, è parte integrante della circolazione viaria interna del sopraccitato centro.
Si presenta prevalentemente in rilevato pur mantenendo la continuità del territorio che attraversa con l’ausilio di opportune opere d’arte. L’arteria di progetto ha tutti i requisiti per essere una moderna via di collegamento capace di contribuire all’espansione commerciale, economica e sociale di una zona sottosviluppata per la “latitanza” di questi canali dello sviluppo.Il tracciato ha una quota di origine a 112,61 mslm e termina a 161,28 mslm, con un dislivello pari a 48.67 m e una pendenza media del 2.79%, in salita da Bovalino verso Bagnara. L’opera d’arte principale si apprezza nel viadotto “Natile” lungo circa 143 metri. Possono poi elencarsi altre opere (per le quali si rimanda alle successive fasi della progettazione), consistenti in sottopassi e sovrappassi alla viabilità locale, muri e paratie in cemento armato, muri cellulari (denominati “verdi” per il basso impatto ambientale), tombini in c.a. e con condotte in acciaio portante, fossi di guardia ed altre opere di canalizzazione e raccolta idraulica.
Anno 2004-2006
Importo Progetto LOTTO A Euro 257.000.000,00
Importo Progetto LOTTO B Euro 132.800.000,00
Importo Progetto LOTTO C Euro 420.000.000,00
Importo Progetto LOTTO D Euro 12.306.989,03
Importo Progetto LOTTO E Euro 12.292.095,00